Allievo di Fabrizio Santafede, frequenta abitualmente e a più riprese gli ambienti artistici romani sino al 1630, quando si stabilisce definitivamente a Napoli. A Roma conosce e apprezza le più importanti opere dei contemporanei da Caravaggio ai Carracci, oltre che Domenichino e Guido Reni. Queste esperienze lo spingono a determinare il suo stile mediando tra il naturalismo e il classicismo con forme eleganti e raffinato cromatismo di derivazione emiliana. A Napoli la sua pittura assunse un ruolo di primo piano e al termine della sua carriera esercita una profondo influsso verso il barocco.