Il doppio ritratto è ambientato in un interno definito da due tavolini in primo piano rappresentati con una prospettiva inversa e da un fondale costituito da tende e stoffe mosse e decorate.
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Il doppio ritratto è ambientato in un interno definito da due tavolini in primo piano rappresentati con una prospettiva inversa e da un fondale costituito da tende e stoffe mosse e decorate.
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Il fratello, seduto con le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo verso il basso ripreso mentre è concentrato nella lettura di un libro aperto su un tavolo quadrato; la sorella in piedi a fianco, in una posizione appena di tre quarti accanto a lui con l’indice della mano sinistra segna l’apertura di un libro e con l’altra regge un ventaglio.
Il dipinto è caratterizzato da intensi rapporti cromatici giocati nei contrasti tra toni freddi dei chiari riscaldati dagli ocra e i rossi. La luce, nordica, rivela una pittura analitica, di osservazione e dà prova di una sua precoce maturità artistica.
Sia la tecnica che il linguaggio utilizzati rimandano direttamente all’opera di Casorati, del quale non divenne mai allievo in senso stretto. Con questo dipinto, Levi partecipa per la prima volta alla Biennale d’arte di Venezia datata 1926.
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