Altri interventi

Numerosi gli ulteriori interventi previsti

Infissi, servizi, balconi e terrazzi, balaustre e nuovo allestimento del Chiostro fra i lavori previsti per dare un volto rinnovato a Palazzo Lanfranchi.


Nuovo allestimento del Chiostro

Nuovo allestimento del Chiostro che prevede la sistemazione del piccolo giardino e dei percorsi pedonali nel rispetto del disegno originario di ripartizione tra aiuole e percorsi in ghiaietto. Il progetto si pone nell’ottica del recupero dell’identità del luogo, antico chiostro di un seminario arcivescovile e luogo di coltura di alberi da frutto ed erbe officinali in uso presso la dispensa curativa della comunità ecclesiastica residente nell’edificio sin dalla metà del Seicento e nei due secoli successivi. La scelta si pone in forte richiamo simbolico alla funzione primitiva dell’
hortus conclusus
svolta da questo spazio nelle attività quotidiane dei religiosi, mentre la scelta di conservare l’opera scultorea contemporanea di Pasquale Santoro (
Ho inchiodato le ali del vento
, 1965, ferro forgiato e polito, cm 180×100×100), al centro del chiostro in corrispondenza della botola di accesso alla cisterna sotterranea, oramai da anni chiusa da una lastra in pietra, è legata all’esigenza del richiamo alla funzione attuale e preminente del fabbricato, quella di museo.
Il giardino sarà risistemato con l’integrazione, ove necessario di nuove specie di alberi e piante tra le quali olivo selvatico (Olea europaea L.) e arancio amaro (Citrus aurantium), piante con principi attivi associate nei secoli a proprietà curative come il biancospino (Crataegus), melograno nano
(Punica granatum) e fragola (Fragaria), ancora, piante officinali, come lavanda (Lavandula L.), melissa (Melissa officinalis), menta (Mentha L.), origano (Origanum vulgare L.), rosmarino (Rosmarinus officinalis), salvia (Salvia officinalis), santoreggia (
Satureja), cappero (Capparis spinosa), timo (Thymus vulgaris), infine, attira farfalle come corbezzolo (Arbutus unedo) e lantana sellowiana. Si tratta di essenze rustiche e di natura mediterranea, il cui approvvigionamento avverrà auspicabilmente da vivai locali, ragion per cui le specie saranno autoctone. Per completare l’allestimento e attribuirgli una funzione non solo decorativa ma anche formativo-didattica è prevista l’installazione di sistemi tecnologico-multimediali per il riconoscimento delle specie tramite cartellini identificativi e/o QR code.